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Art City è già a Bologna: le anticipazioni

Bologna, 21 gennaio 2025 – Si fa già il conto alla rovescia per l’evento artistico dell’anno: dal 6 al 16 febbraio 2025, torna Art City Bologna con la sua tredicesima edizione, un programma di mostre, eventi e iniziative promosso dal Comune di Bologna, in collaborazione con BolognaFiere (7-9 febbraio 2025) in occasione di Arte Fiera. Il coordinamento è affidato al Settore Musei Civici di Bologna | Area Arte Moderna e Contemporanea, sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi.

Il programma speciale di Art City Bologna 2025, intitolato Le Porte della città, esplorerà i vari accessi alla città, fisici e simbolici, attraverso un circuito di opere e installazioni in relazione alle dieci Porte ancora esistenti e al loro anello di otto chilometri intorno al centro.

Ogni Porta ospiterà un progetto artistico, invitando il pubblico a scoprire, passo dopo passo, le molteplici espressioni dell’arte contemporanea, integrandole con la storia della città. 

Come ogni anno, Art City Bologna presenterà una ricca selezione di progetti artistici promossi in città durante la settimana dell’arte contemporanea. Il programma comprenderà le proposte più significative di istituzioni, gallerie e spazi indipendenti, scelte dal comitato scientifico per il loro valore culturale e artistico.

Le anticipazioni

Dai primi annunci, si intuisce che una delle performance possa essere quella di Bark, un coro di persone queer in bicicletta che si muove seguendo le porte storiche della città di Bologna, vocalizzando ad alto volume un testo scritto collettivamente.

Villa delle Rose Oratorio San Filippo Neri Fondazione Zucchelli Museo Morandi Casa Morandi Galleria studio Cenacchi Villa delle Rose

Ideata e realizzata per gli spazi espositivi di Villa delle Rose (via Saragozza 228/230), CAROL RAMA. Unique Multiples intende mettere in luce l’importante corpus di multipli prodotto da Carol Rama tra il 1993 e il 2005 con Franco Masoero Edizioni d’Arte – Torino e proveniente dalla Collezione Franco Masoero e Alexandra Wetzel. In questa esperienza intensissima, durata molti anni, esplorando il multiplo l’artista ha ripercorso tutti i grandi temi che compongono il suo mondo, e la mostra intende attraversare questi stessi territori. La vita e le passioni di Carol Rama entrano dunque in scena. Da una sala all’altra, personaggi, seduzioni, feticci, idilli, si alternano e ricostruiscono una storia.

Cristian Ciamporcero Oratorio San Filippo Neri

Ha inaugurato il 16 gennaio (rimarrà esposta fino al 9 febbraio) l’opera Torri : Terra, che occupa quasi interamente lo spazio centrale dell’Oratorio di San Filippo Neri, instaurando un dialogo con la sua architettura tardo-barocca e la sua storia, rinnovando i confini spazio-temporali del luogo. Nel buio dell’Oratorio, le cinque punte delle due Torri Stella di Gilberto Zorio – uno dei principali esponenti dell’Arte Povera italiana, affermatasi negli anni Sessanta – si incontrano e si intrecciano in una danza scandita da simmetrie diverse. Realizzate con centinaia di blocchi bianchi di muratura sovrapposti, le torri creano un’alternanza di fessure, spiragli e aperture che stabiliscono un legame tra l’interno e l’esterno, trasformando lo spazio in un continuo dialogo tra materia e luce.

Fondazione Zucchelli

Dal 6 al 16 febbraio, nella serra di Zu.Art giardino delle arti, la Fondazione Zucchelli ospita l’opera Phone User 2 (2021) di Judith Hopf, che completa l’intervento dell’artista tedesca all’interno dello Special Program 2025 di Art City Bologna dal titolo Le Porte della Città, a cura di Caterina Molteni. Hopf esplora diverse pratiche artistiche come scultura, installazione e video. Punto d’ancoraggio è il linguaggio ironico mutuato dalla slapstick comedy, con il quale l’artista affronta, con amara consapevolezza, importanti questioni sociali e politiche. Secondo l’artista, l’umorismo rende strano ciò che sembra familiare, permettendo di guardare la realtà in modo diverso. Attraverso il filtro dell’ironia, persino l’utilizzo di un cellulare risulta un gesto insolito. La sua opera Phone User 4, allestita al di sotto del varco di Porta San Vitale, è un invito a cambiare passo, a fermarsi e a guardarsi intorno, un richiamo al rallentamento. A febbraio 2025, inoltre, la Fondazione Zucchelli rinnova la sua missione di sostegno e promozione dei giovani talenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, con il progetto espositivo Dietro tutte le cose, a cura del collettivo Parsec.

Museo Morandi

Martedì 21 gennaio alle 17 al Museo Morandi (via Don Minzoni 14) nell’ambito di Art City inaugura Silvia Bächli. before, a cura di Lorenzo Balbi. Bächli è considerata una delle artiste più importanti a livello internazionale per il suo lavoro con il disegno e per le sue raffinate esplorazioni della linea. Lavora utilizzando fogli di carta bianca di diverse dimensioni, qualità e tonalità e diverse tecniche che spaziano dall’inchiostro di china al carboncino, dalla gouache ai pastelli. La mostra, pensata per gli spazi del Museo Morandi, intreccia il linguaggio astratto e poetico di Bächli con l’eredità di Giorgio Morandi. Per l’occasione, l’artista ha selezionato otto nature morte dalla collezione permanente del museo, accostandole a una serie di sue creazioni inedite, realizzate appositamente per questo progetto. Il confronto tra passato e presente evidenzia le affinità tra i due artisti, accomunati da una ricerca dell’essenziale e dalla capacità di evocare profondità emotive attraverso la semplicità delle forme e dei gesti. 

Casa Morandi

Casa Morandi (via Fondazza 36) del Settore Musei Civici Bologna, in collaborazione con la galleria P420, fino al 16 marzo 2025, ospita Il quale cerca solamente la sua bellezza, nel modo qui descritto, una mostra di Alessandra Spranzi (Milano, 1962) che esplora le corrispondenze tra le atmosfere delle sue fotografie e quelle della casa e delle opere di Giorgio Morandi. L’esposizione rientra in Art City. Il progetto espositivo presenta nove fotografie inedite tratte dalla serie Sul tavolo #80 (2014-2024); le opere, tutte dello stesso soggetto, esplorano la ripetizione come metodo per approfondire il tempo e il senso dello sguardo.

Galleria studio Cenacchi

Galleria Studio Cenacchi (via Santo Stefano 63)  presenta la personale Trame Silenziose dell’artista Zeno Bertozzi, una mostra su due sedi a cura di Raffaele Quattrone. Basata sull’idea che la collaborazione tra gallerie è possibile, l’esposizione è un progetto culturale unitario che permette di arricchire ed articolare la conoscenza di Bertozzi, offrendo la possibilità a più persone, anche in aree diverse d’Italia, di accedere alla mostra. Trame silenziose presenta 32 sculture realizzate prevalentemente in gesso e ceramica. Bertozzi opera su una sorta di tatuaggio plastico ottenendo effetti che stanno tra la calcificazione ossea e concrezioni della più diversa natura, dalle quali scaturisce una riflessione su un tempo che può alterare e variare superfici eterne per la loro classica bellezza.

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