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Sana e Slow Wine Fair, a Bologna il biologico raddoppia

I produttori e i viticoltori biologici si mettono insieme per un’alimentazione sana, sostenibile e attenta all’ambiente e alla salute, anche fuori casa. A Bologna, negli spazi di BolognaFiere, è tutto pronto per Sana Food e Slow Wine Fair, che si svolgeranno dal 23 al 25 febbraio. Per la prima volta, le due manifestazioni si uniscono offrendo a visitatori e operatori del mondo Horeca e del retail specializzato un’ampia gamma di prodotti sani e di vini bio e naturali. La fusione delle kermesse arriva con la riorganizzazione di Sana, il salone che dopo 35 edizioni cambia format: l’anima del cibo biologico è in pista con Slow Wine Fair, evento organizzato dalla Fiera insieme a Slow Food, mentre la cosmetica bio si aggregherà al Cosmoprof di marzo. Per i visitatori è previsto “un biglietto unico per entrambe le manifestazioni – annuncia Domenico Lunghi, direttore manifestazioni dirette ‘food & beverage’ di BolognaFiere -, che sono frequentate in prevalenza dalla ristorazione collettiva”. Nel dettaglio, Sana Food si dedica “al mondo del consumo fuori casa, con prodotti di eccellenza e qualità che coprono il range della richiesta che c’è sulla sana alimentazione – spiega la exhibition manager Claudia Castellano -. Il cuore del biologico è sempre presente, con circa il 60% degli espositori, ma c’è anche chi propone prodotti per intolleranze alimentari, vegani o vegetariani che sono in crescita. Ci aspettiamo un buon rientro, con oltre 300 buyer invitati, che chiedono prodotti Made in Italy con etichetta sana”. Sono più di 250 gli espositori, che punteranno anche sulle eccellenze Dop, Igp e Sgt.

Dal canto suo, Slow Wine Fair ospita oltre 1.050 cantine, di cui 98 dell’Emilia-Romagna e 30 Paesi esteri, oltre a tutte le regioni italiane, con circa seimila vini. Novità della quarta edizione, le aree “del caffè, dei sidri e degli amari – spiega la exhibition manager Alice Giuliani -. Parteciperà anche l’Enoteca regionale dell’Emilia-Romagna”. Al centro, spiega Giancarlo Gariglio, curatore della guida Slow wine e coordinatore della Slow Wine Coalition, “l’impatto sull’ambiente del packaging e del vetro”, che incide sull’impronta ecologica del vino. In generale, “il biologico sta diventando parte fondamentale della produzione vitinicola nazionale – sostiene la presidente di Federbio, Maria Grazia Mammuccini -. La superficie vitata biologica rappresenta il 23% del vigneto nazionale.

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